Ed è così che dovrebbero essere le donne, tutte. Con le ossa spolpate dall’anima e le dita intrecciate tra i capelli. Incuranti del mormorio dei passanti, del futuro, della pioggia. Senza paura della vita. Devote all’amore, fino a sentirlo trapassarti la pelle. Erotiche ed eroiche. Pudiche non nel corpo ma nell’anima. Luminose senza alcuna ostentazione e senza un’ombra di volgarità nei pensieri e nei gesti. Segnate e non solo dal sole sulla pelle. Ed è così che dovrebbero essere gli uomini, tutti. Silenziosi, con gli occhi poggiati sulle tue labbra. E le mani, strette dietro la tua nuca. E la voce bassa e ruvida come la loro barba. Stanchi e vivi e affamati e lividi e generosi e schietti. Che sappiano di terra arsa dal sole, di carta vecchia stampata, di un goccio di rum, di ruggine e tango, di sacro.
Ed è così che dovrebbero essere le notti, tutte. Terse. I piedi nudi sul balcone di casa. Un filo di vento che – in lontananza lì dove c’è il mare – soffia. Lente in maniera esasperata, come le ore della siesta nell’entroterra pugliese nel cuore dell’agosto. Silenti e placide, all’apparenza almeno. Con del fumo che si confonde tra le note di una tromba e le luci accese nella camera da letto al secondo piano di quella casa dalle persiane verdi.
Ed è così che dovrebbero essere le favole ed e’ così che sono le favole. Che non sempre servono. Ma a volte fanno bene.
Almeno in una notte così.
Havana Vanille e…
Non ho piu’ posto sul frigo;-)
GRAZIE
C
Mi hai fatto pensare a “Notte di note Note di notte”di Baglioni..e poi l’ho riletto ascoltandola.
Adoro.