Come quando mordi il primo ghiacciolo all’amarena dell’estate.
Come quando mentre guidi, finestrino abbassato per lasciare entrare l’aria che profuma di campagna e mare di vigna e di salsedine parte la canzone perfetta. E tu non hai nemmeno voglia di cantare come se qualcosa, anche solo una nota stonata, potesse rovinare una tale perfezione.
Come quando tua nonna “Prima o poi ti pentirai di quei capelli sempre bagnati sul collo: asciugali” e tu a trent’anni con la cervicale cronica
Come quando il primo sole. E le prime lentiggini.
Come quando l’unica piega che conosco è una treccia, da sciogliere.
Come quando aveva granelli di sabbia – e di vita – ovunque. Fin sotto i denti.
Come quando sii come burro, sciolto sul corpo.
Come quando credo che dovrebbero esserci più lettere, nella nostra vita. Scritte a mano, su pezzi di carta, con il segno blu della penna dimenticato sulle dita. E una serenata. E un mazzo di fiori da trovare sullo zerbino di casa. E libri di poesia in regalo.
Come quando “E’ necessario averlo in testa, il sesso, per farlo bene. Ma anche un paio di coulotte di pizzo nere possono aiutare” (cit.)
Come quando: sorprendimi.
Come quando spiegatemi come si fa a non abbronzarsi a macchie. A non bere birra ghiacciata. A non perdere la testa.
Come quando le friselle, sono uno stile di vita.
Come quando la voce di Aretha Franklin che vibra, e tu con lei. Come solo in certe notti puoi fare.
Come quando vogliono farmi credere che Miranda Kerr per avere quei capelli si fa una maschera casalinga a base di uova e birra. E Rosie Huntington si stende sul viso cocco e zucchero e miele. Certo. E io stasera esco. Do due di picche a Ryan Gosling e torno a casa a fare l’uncinetto.
Come quando dovremmo imparare a guardarci senza un filtro di Instagram. Che siamo molto meglio di quanto vogliamo credere.
Come quando “Ero felice, non ci si accorge mai di esserlo e mi chiesi perchè l’assimilazione di un sentimento così benevolo ci trovi sempre impreparati, sbadati, tanto che conosciamo solo la nostalgia della felicità, o la sua perenne attesa”

Se il ghiacciolo e’ all’anice, va comunque bene?
Quoto: lettere a mano, fiori e zerbini e libri di poesia. E culotte in pizzo.
Brava Airo’, Bravaaaaaa…..
Le tue parole perfette e tu sei stupenda,come sempre!
Culottes in pizzo sempre e comunque.
E io aspetto ancora i fiori sulla porta di casa.
Un bacio
Vittoria from 5 IN THE MORNING
http://vittoriafiveinthemorning.blogspot.it/