Un giorno la smetterò di rigirarmi tra le coperte ad oltranza, mentre la terza sveglia della giornata mi ricorda che sono clamorosamente in ritardo. Di sfogliare giornali colorati e patinati davanti al caffè, come se nulla fosse o meglio come se fossi Bianca Brandolini a MonteCarlo in vestaglia di seta avorio. Un giorno la smetterò di annegare nel bagnoschiuma. Di sognare bolle di sapone e un abito di forte_forte bianco di pizzo, lungo fino ai piedi da indossare scalza.
Un giorno imparerò a cucinare qualcosa che non sia una piadina e forse non brucerò più caffè e uova con la stessa nonchalance con cui i bambini di Masterchef Junior (età media: otto anni) spolpano gamberi e farciscono quaglie.
Un giorno non avrò una succursale della mia scarpiera nel portabagagli dell’auto. Perché quel giorno avrò imparato a sopportare l’insostenibile leggerezza di un paio di tacchi per dodici ore ai miei piedi.
Un giorno non cambierò programmi e biglietti del treno all’improvviso, davanti ad un cupcakes che profuma Di Viole e di Liquirizie per seguire un’amica. E quello stesso giorno investirò i miei risparmi solo in Oscar de la Renta invece di perdere testa e cuore nei camerini di Zara così quando dovrò traslocare la scena del crimine non contemplerà una ventina di sacchi e scatole, decisamente più alte di me. Ma due portabiti e una cappelliera.
Un giorno non aspetterò il mio compleanno con lo stessa trepidante ansia di quando di anni ne avevo dodici. La smetterò di mischiare coulotte di seta con maxi canotte scovate a rione Monti in un negozietto vintage un sabato mattina. Di svuotare e riempire valigie a notte fonda mentre indosso un lungo e meraviglioso abito degno di una principessa, di passare dalla Costiera alla Croisette, di contare sulle dita qualunque cosa perché a tenere i numeri proprio non sono brava. Un giorno la smetterò.
Ma non oggi, che per di più è lunedì.
(Si consiglia la lettura con Let there be love – Silje Nergaard)
Trovo i nostri pensieri sempre molto simili ai miei e in particolare il modo di sognare che non ci abbandona mai!
Buona giornata, anche se di lunedì!
Juliette
per me quel giorno non arriverà mai…perchè mi sono rassegnata ad essere quella che sono e mi và bene cosi!
E’ proprio necessario smettere, prima o poi? La cosa importante è essere felici, anche si si è bruciato il caffé….tutto il resto è noia. xoxo
sei così talmente vera e très naïve quando scrivi che mi fai quasi piangere.
Adoro il tuo modo di raccontare!!
Sei bravissima!
Lara
http://meltingfashion.wordpress.com
Bello il lunedì con i tuoi “vorrei ma adesso proprio non ne ho voglia”.
Adesso che ho vent’anni, sono (finalmente?) single e ho iniziato una vita costellata da piccoli atti di follia e leggerezza mi sento non so, sempre ispirata da quello che scrivi ♥
Tanti baci da Lucca xxx
Vittoria from 5 IN THE MORNING
http://vittoriafiveinthemorning.blogspot.it/2013/05/champagne.html
Non vale proprio la pena di smettere tutte queste belle cose. Proprio no!
Anzi, se possibile accresci la lista e vivrai sempre libera e felice 🙂
http://www.designandfashionrecipes.com